Le Marmitte dei Giganti Alpe Veglia

Le “marmitte dei giganti” sono un curioso fenomeno geomorfologico dovuto a particolari circostanze: dalla velocità di caduta delle acque in valli strette, al movimento vorticoso per la conformazione delle sponde e dell'alveo.

Il nome deriva dalla loro somiglianza con delle grosse pignatte, che la fantasia popolare ha visto come enormi marmitte in cui scaldare i cibi di esseri giganteschi, appunto dei giganti.
Le dimensioni sono variabili e vanno da pochi centimetri a 5 - 6 metri di diametro.

In genere traggono la loro origine dai ghiacciai che un tempo ricoprivano, in epoche alterne, la catena alpina. Durante il periodo estivo, l'acqua di superficie di questi ghiacciai dava vita, fondendo, a numerosi ruscelli. Questi ruscelli, scorrendo verso valle, incontravano crepacci all'interno dei quali precipitavano a cascata sulla roccia sottostante. Nella loro discesa portavano con sé sabbia, ciottoli e ghiaia.

L'azione erosiva di questi detriti che roteavano imprigionati all'interno delle cavità rocciose e la forza dell'acqua in caduta hanno dato origine nel tempo ai numerosi pozzi glaciali.Il continuo lavoro di scavo dell'acqua sulle rocce del letto del torrente esercita ancora una continua azione di disfacimento di tipo fisico, chimico ma soprattutto meccanico, dovuto al movimento, in alcuni momenti vorticoso, dell'acqua e in particolare ai continui urti e allo sfregamento dei detriti trasportati.

Nel nostro territorio possiamo ammirarle all'interno dell'area del Parco Naturale del Veglia Devero in Val Divedro.
Poco dopo l'ingresso del Parco si sale a sinistra, in località Cianciavero, sul sentiero che porta alla diga e al lago D'Avino.
Poco sopra lo splendido gruppo di baite dai tetti caratteristici in pioda, si incontrano le belle marmitte, lungo il corso del Rio Cianciavero.